“Avevamo le idee abbastanza chiare circa il tipo di barca che avrebbe fatto al caso nostro: costruzione in legno a dislocamento pesante con chiglia continua e pescaggio contenuto; lunghezza fuori tutto tra i 10 e i 12 metri ed armamento velico a ketch; cominciammo allora a dedicarci alla ricerca, su tutte le riviste specializzate su cui riuscivamo a mettere le mani, di servizi illustrativi di barche aventi tali caratteristiche. Fu così che su di un vecchio numero di «Forza 7» (mi pare del 1970) avemmo occasione di leggere un servizio sul «Tahiti ketch», progetto dell’americano John Hanna del 1924, derivato dai battelli-pilota norvegesi a vela e destinato ad essere impiegato in Pacifico.”
Tratto da “Le Isole Lontane” di Sergio Albeggiani.
Lisca Bianca é un Carol ketch di 36 piedi, versione più lunga del Tahiti Ketch, noto per le caratteristiche marine e la sicurezza. I coniugi Albeggiani scelsero questo modello dopo aver letto che, a seguito di una bufera durante una regata, la suddetta imbarcazione era stata l’unica a non riportare alcun danno. La chiglia lunga e l’armo a ketch garantiscono, infatti, eccellenti stabilità di rotta e governabilità.
L’imbarcazione presenta un pozzetto centrale con annessa pilot-house e, a poppa, una piccola cabina. Scendendo si incontrano un comodo ed ampio quadrato e una cabina di prua con bagno.
“La barca del navigatore oceanico deve anzitutto essere fatta per durare e per poter essere riparata in ogni caso con i modesti mezzi di bordo. […] Tutto, insomma, nel piccolo veliero oceanico, deve esser fatto all’insegna del solido, del razionale, del non appariscente, del collaudato da secolari esperienze di impiego in mari duri.”
Tratto da “Le Isole Lontane” di Sergio Albeggiani.
La fase di recupero e restauro è stata portata avanti grazie all’attenta e preziosa supervisione del mastro d’ascia, sig. Treviso, che costruì negli anni 80 l’imbarcazione, e al significativo supporto dell’arch. Attilio Albeggiani, noto yacht designer siciliano, nonché figlio di Sergio e Licia. La carena si presentava in buone condizioni strutturali, mentre coperta, interni ed allestimenti sono stati smantellati, e sverniciati lo scafo e le strutture. Eseguito il calatafaggio, lo scafo è stato impregnato con resine epossidiche al fine di ridurre le future operazioni di manutenzione. Sono stati sostituiti i pannelli in compensato delle compartimentazioni interne e della coperta, quindi si è proceduto montando le ferramenta originali e quanto altro non deperito. Gli impianti sono stati realizzati ex novo, così come il motore che è stato sostituito. Revisionata l’intera attrezzatura (vele, manovre fisse e correnti), sono state realizzate le cuscinerie e tutti gli allestimenti danneggiati dal tempo. Tappa finale dei lavori, il ripristino del bagno e della cucina. Di fondamentale valore si è rivelato il contributo del costruttore della barca, che ha permesso di indirizzare i lavori verso una direzione consona e coerente con la costruzione originale.
In occasione dell’impresa dei coniugi Albeggiani molti media locali e nazionali parlarono ampiamente di Lisca Bianca. Fra i vari eventi commemorativi, si segnala la partecipazione a manifestazioni marinare congiuntamente ad Ambrogio Fogar ed Enzo Maiorca.
Nel 2000 un’opera di teatro è stata ispirata dal libro “Le isole lontane”. Ancora oggi viene annualmente disputata una regata alla memoria di Sergio Albeggiani. Non vogliamo si perda nemmeno una piccola parte di questa impresa eroica e romantica nella sua semplicità, e anzi è nostro intento continuare ad alimentare e rinvigorire l’immagine e il valore culturale di Lisca Bianca.
Per questo, sin dall’inizio della nostra avventura sono state intraprese campagne di comunicazione, organizzate conferenze stampa e presentazioni dell’iniziativa durante tutta l’opera di restauro e successivamente alla stessa. Un video ha documentato i momenti cruciali dell’iniziativa di restauro, integrando anche le interviste di testimoni privilegiati della storia di LiscaBianca di trent’anni fa e di quella attuale. La rinascita dell’imbarcazione, verrà costantemente descritta su un apposito blog e sui social networks, costituisce una valida guida e testimonianza delle modalità di conservazione e restauro di imbarcazioni tradizionali.